[ 10 cose da fare e vedere a Firenze ]
I principali luoghi di interesse e le 10 cose da fare e vedere a Firenze in 1, 2 o 3 giorni.
Se come nel film di Troisi e Benigni si potesse tornare indietro nella Toscana a cavallo tra 1400 e 1500, si potrebbero incontrare per le strade di Firenze, Brunelleschi e Masaccio, Donatello e Michelangelo, Lorenzo il Magnifico e il Savonarola, ognuno a fare la propria parte di architetto, pittore, scultore, principe, predicatore, per trasformare (senza volerlo e saperlo)questa piccola cittadina in riva all’Arno in un capolavoro, la “Culla del Rinascimento“. Firenze, che fino a quel momento era un città ricca ma tranquilla, diventa un nuovo modello per “l’Uomo Nuovo” che usciva dal Medioevo. In pochi chilometri, per volontà di principi illuminati e artisti geniali, cominciarono a sorgere chiese, palazzi, musei, ponti. Nelle botteghe si dipingevano opere che oggi impreziosiscono musei di tutto il mondo e che avrebbero cambiato per sempre la storia dell’arte. Tutti questi capolavori, di pietra, di tela e di marmo, sono perfettamente conservati, disponibili agli occhi di tutti. Sempre se riuscite a farvi spazio tra la folla di turisti.
Se state cercando un hotel a Firenze, vi consigliamo di scegliere tra quelli offerti da Booking.com. Ci sono circa 700 hotel a Firenze con prezzi, foto e i commenti di chi ha soggiornato prima di voi. Vai a Booking.com
Duomo, Campanile di Giotto, Battistero e Cupola del Brunelleschi a Firenze
1 La Cupola del Brunelleschi domina Firenze ed ancora oggi non c’è in tutta la città nessuna costruzione più alta. Il Campanile fu progettato da Giotto anche se non lo vide finito. Il Battistero è uno degli edifici più antichi di Firenze e sta lì dal IV secolo; con le sue magnifiche porte è una vera Bibbia per immagini. Il Duomo con la sua facciata in marmo bianco e verde rapisce lo sguardo. Non c’è in nessun altra parte del mondo un complesso di costruzioni così straordinarie. Siamo nel cuore di Firenze, di fronte a Santa Maria del Fiore, che tutti chiamano Duomo.
Una cattedrale di 153 metri di lunghezza, costruita in quasi 170 anni per fare invidia alle chiese delle rivali Pisa e Siena. Alla realizzazione di questo complesso parteciparono i più importanti artisti fiorentini: da Giotto a Brunelleschi, da Vasari a Talenti, da Arnolfo di Cambio a Lorenzo Ghiberti. Ogni visita di Firenze inizia da qui: con le teste verso l’alto e lo sguardo stupefatto, a chiedersi come hanno fatto gli uomini a creare una tale meraviglia.
Ponte Vecchio a Firenze
2Il Ponte più bello di Firenze e uno dei più fotografati del mondo, non è sempre stato un luogo chic. Anche se oggi sono le botteghe degli orafi ad attrarre carovane di turisti, fino al 1565 erano le botteghe dei verdurai e dei macellai a dominare il ponte. Quando venne costruito il Corridoio Vasariano degli Uffizi che sovrasta Ponte Vecchio, i beccai e i verdurai vennero fatti sloggiare a favore di orafi ed artigiani, ritenuti mestieri più adatti alla bellezza del luogo.
Da allora l’oro è diventato protagonista di Ponte Vecchio, come ci ricorda la statua di Benvenuto Cellini, il più grande orafo fiorentino. Nel 1565 Giorgio Vasari costruì per Cosimo I Dè Medici il Corridoio Vasariano per unire Palazzo Vecchio, con Palazzo Pitti (allora dimora privata dei Medici). Il corridoio, lungo circa un chilometro, parte da Palazzo Vecchio, passando dalla Galleria degli Uffizi, quindi sopra le botteghe di Ponte Vecchio per poi proseguire fino a Palazzo Pitti. Pare che Hitler abbia dato ordine di risparmiare Ponte Vecchio durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. A volte la bellezza illumina anche i tiranni.
Palazzo Vecchio a Firenze
3La prima cosa che colpisce di Palazzo Vecchio è l’impossibilità di fotografarlo per intero. Anche se andate verso la parte più lontana di Piazza della Signoria, all’incrocio con Via dei Calzaiuoli, non riuscirete a prenderlo tutto.
È troppo grande e troppo alto per farlo entrare in una sola foto. Il fatto è che non si può fare a meno di fotografarlo, visto che è considerato il miglior esempio di architettura civile trecentesca del mondo. Quello che gli impedisce di rientrare tutto in uno scatto è la “Torre di Arnolfo”, alta 94 metri e costruita verso il 1310, che porta sulla vetta la grande bandiera con il giglio fiorentino. All’ingresso di Palazzo Vecchio fa bella mostra (e sostegno ai piccioni) la copia del David di Michelangelo. È Piazza della Signoria ad ospitare questo bellissimo palazzo, un luogo che per molto tempo è stato considerato “maledetto”, perché terreno di scontro tra Guelfi e Ghibellini. Cancellate le orme di un passato sanguinolento, Piazza della Signoria è adesso il centro della vita sociale, civile e politica di tutti i cittadini di Firenze.
Il Museo degli Uffizi a Firenze
4Entra un Caravaggio, esce un Raffaello. Un Tiziano parte per una mostra all’estero ma intanto tornano gli angeli (famosi) di Rosso Fiorentino. Sono questi gli Uffizi, una specie di supermercato dell’arte, scrigno di capolavori di ogni secolo e meta sognata dagli amanti dell’arte di tutto il mondo.
Infatti è strano vedere la lunga fila di stranieri che aspettano pazientemente il proprio turno per entrare, mentre molti italiani pur avendone la possibilità non sono mai stati agli Uffizi. Di cose da vedere ce ne sono: se pensate al primo quadro che vi viene in testa, probabilmente si trova qui. Il viaggio inizia con la sala del Trecento, e le tre pale di Cimabue, Duccio di Buoninsegna e Giotto, che raffigurano tutte la “Madonna in trono col Bambino“. Poi è un crescendo di bellezza: vi aspettano Botticelli, Leonardo, Signorelli, Perugino, Durer, Caravaggio e poi e poi e poi… Programmate un giorno intero per la visita, mettete un paio di scarpe comode, e poi godetevi lo spettacolo.
Cappella Brancacci a Firenze
5Un angelo con la spada insegue Adamo ed Eva per cacciarli dal Paradiso. Adamo si copre il viso con la mano, piange e si nasconde dalla vergogna. Eva ha lo sguardo sfigurato dal dolore, che si offre alla vista perché le braccia sono impegnate a coprire il seno.
È una scena straziante, uno dei punto più alti della storia dell’arte e si trova nella Cappella Brancacci di Firenze, nella Chiesa di Santa Maria del Carmine. Masolino e Masaccio, vecchio e giovane, maestro ed allievo, hanno affrescato questa cappella insieme per volontà di Felice Brancacci. Non è facile distinguere gli affreschi di uno da quelli dell’altro. Il mecenate Brancacci li obbligò a lavorare sulle stesse pareti, per evitare che fossero troppo evidenti le differenze di stile. Ne è nato un percorso pittorico straordinario, che racconta la storia del peccato ed altri episodi della Bibbia e del Vangelo, lasciando stupefatti credenti e non.
La Basilica di Santa Croce a Firenze
6La tomba di Michelangelo, “protetta” da tre sculture che rappresentano Pittura, Scultura e Architettura, si contende la prima parte della Basilica di Santa Croce con la tomba di Galileo Galilei, posta proprio di fronte.
Subito dopo Michelangelo c’è il cenotafio di Dante ma non le sue spoglie, lasciate a Ravenna dove morì in esilio. Seguono Vittorio Alfieri, Antonio Canova, Niccolò Machiavelli, Gioacchino Rossini e Ugo Foscolo, che in vita definì Santa Croce come luogo che conservava le “Urne dei Forti” (le tombe dei grandi d’Italia). Ma Santa Croce non è solo una “raccolta” di spoglie degli italiani che hanno fatto la storia. In fondo alla basilica ci sono le cappelle affrescate da Giotto con le Storie della Vita di San Francesco. Nella Cappella dei Pazzi, dove Giuliano de Medici venne ucciso e Lorenzo il Magnifico ferito durante la famosa congiura, è conservato il Crocifisso di Cimabue.
Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze
7Non era proprio possibile che le chiese di Santo Spirito e di Santa Croce, appartenenti rispettivamente ai frati Agostiniani e Francescani fossero le più belle e maestose di Firenze, così i frati domenicani nel 1278 cominciarono la costruzione della Chiesa di Santa Maria Novella, diventata un meraviglioso esempio di “romanico toscano”, grazie all’utilizzo di marmo bianco, nero e verde.
L’interno è a tre navate in cui attira subito lo sguardo del visitatore il Crocifisso di Giotto, un’opera giovanile recentemente restaurata che pende dalla volta centrale. Nel transetto, all’interno della Cappella Strozzi, c’è uno splendido ciclo di affreschi di Filippino Lippi. La cappella maggiore o Tornabuoni, ospita un celebre ciclo affrescato del Ghirlandaio in cui i personaggio ritratti sono tutti personaggi importanti dell’epoca, compresi i Tornabuoni. Nella Cappella Gondi c’è il Crocifisso di Brunelleschi, unica opera in legno dell’artista. L’opera più importante di tutta Santa Maria Novella è la Trinità del Masaccio che rappresenta per l’arte qualcosa di assolutamente rivoluzionario. Gesù in croce ha ai suoi piedi la Madonna e S.Giovanni, con di lato i committenti dell’opera, i coniugi Lenzi. La volta che sta sopra Cristo sembra realmente esistente, tanto da portare Vasari a dire che “Sembra bucato quel muro“. La Madonna non guarda suo figlio che muore ma indica lo spettatore del quadro, rassegnata a un destino che deve compiersi per la salvezza di tutti uomini.
Galleria dell’Accademia a Firenze
8Nel 1784 la Galleria dell’Accademia venne realizzata per volere del Granduca Pietro Leopoldo per far conoscere i grandi esempi dell’arte fiorentina agli studenti della vicina Accademia di Belle Arti.
Chiamata anche Museo di Michelangelo, per l’abbondanza delle opere del genio fiorentino, la Galleria dell’Accademia attualmente accoglie anche sculture di altri artisti e dipinti che vanno dal XIV al XVI secolo. L’opera più importante della Galleria è senz’ombra di dubbio il David di Michelangelo che prima era esposta al vento e al freddo di Piazza della Signoria, ora sostituita da una copia. La statua ritrae l’eroe biblico nel momento in cui sta per affrontare il gigante Golia e simboleggia la vittoria dell’intelligenza e del coraggio contro la pura forza bruta. Michelangelo lavorò al David dal 1502 al 1504 usando un blocco di marmo che era stato precedentemente usato da Agostino di Duccio e Antonio Rossellino. Entrambi gli artisti abbandonarono la scultura perché giudicarono il marmo troppo fragile per sostenere il peso di una statua di 4 metri e 10. Michelangelo ovviò alla fragilità con interventi speciali rendendo il David un simbolo di perfezione formale e bellezza eterna che emerge nonostante freddezza del marmo.
Cosa mangiare a Firenze
9Famosa per la sua bistecca, la cucina tipica di Firenze ha anche molto di più di offrire: piatti semplici e genuini nati dalla fantasia della gente comune che trasformava ingredienti poveri ed essenziali, come il pane, l’olio e le verdure, in piatti straordinari.
Il pasto inizia sempre con qualche salume accompagnato con bruschette ai fegatini o una fettunta (bruschetta olio e sale). Tra i primi, sono piatti tipici cittadini la Pappa col pomodoro e ribollita. La regina dei secondi è la famosa bistecca alla fiorentina, anche se non sempre chi se la trova di fronte poi la apprezza in pieno: i fiorentini ci tengono a precisare che non può essere meno di 1,2 Kg e che deve essere al sangue, molto al sangue! Tra i secondi spiccano anche la trippa e il lampredotto e tra i contorni i fagioli. Ovviamente, la bistecca si porta dietro il vino rosso, e su questo la Toscana ha da dire la sua: Chianti, Brunello e Montepulciano la fanno da padrone. Il consiglio per dove mangiare a Firenze, ci impone di spingervi lontano dalle trappole per turisti, concentrate nel centro storico. Basta allontanarsi un po’ per trovare trattorie e ristoranti dove si fa della buona cucina fiorentina, senza dover far piangere la carta di credito.
Dove dormire a Firenze
10Sottoposta ad un assalto costante di turisti stranieri e scolaresche italiane, Firenze è una città organizzata interamente intorno al turismo.
Questo significa che l’offerta di hotel, B&B, pensioni e camere è davvero eccezionale, ma anche che dovrete faticare un po’, accontentarvi e prenotare in anticipo per trovare un posto dove dormire con un buon rapporto tra il prezzo speso e la qualità della camera. Nel centro storico abbondano le camere nei B&B e i piccoli hotel a 3 stelle con un prezzo medio per notte di circa 100 euro. Spostandosi fuori dal centro, raggiungibile comunque a piedi, si risparmi qualcosa o si ottiene un’accoglienza migliore.